LA POESIA
III
Per
chi oggi è ben comodo il poeta
Castrato
nella satira e nell’ira
D’un
Alfieri, privato della mira
Sarcastica
d’un Giusti, come creta
Dentro
molliccio, e non come profeta
Di popolo
che per furor delira,
Non qual
Carducci che arma la sua lira
Di strali
contro i vili e la pianeta?
Ogni tempo
ha il suo stile e il suo linguaggio
In cui si
esprime ciò che gli sta a cuore;
Ma quel
d’oggi è del male sempre ostaggio:
Con guerre
e stragi esso ha versato sangue,
Col denaro
ci spinge al disonore
E il petto
del poeta ha fatto esangue
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