VENTICINQUE APRILE
SETTANTACINQUESIMO ANNIVERSARIO
Oggi
ricordo quel giorno fiorito
Di
bianco, di rosso, di verde
Al
sole d’oro nel cielo colmo d’azzurro
Quando
la luce degli occhi
Ci
si apriva alla speranza,
Come
un fiore si apre
Al
vento di primavera.
Allora
in quel giorno mi parvero
I
partigiani torturati ed uccisi,
Assieme
ai vecchi alle donne e ai bambini
Arsi
nelle case bruciate,
Sorridere
e risorgere
Nella
luce azzurra del cielo
In
un coro di inni e di mille bandiere.
Ma
oggi dentro mi si empie
Il
cuore d’amarezza e di lacrime
Al
vedere deposte corone d’alloro
Sulle
lapidi fredde di marmo,
Come
corone consolatorie
Per
gli amari tradimenti verso gli ideali
Di
quelli che soffrirono torture
E
versarono il sangue per un sogno
D’un
mondo più giusto e di pace
Per
le nuove generazioni future.
E
se oggi ancora io ascolto
Cantare
dai giovani le canzoni
Di
resistenza e di lotta d’allora,
Dentro
io fremo di sdegno
Per
gli antichi palazzi
In
cui si tendono tele di ragno
Che
avvolgono e serrano
Quella
giustizia per cui essi
Versarono
sangue e morirono.
Tanti
anni,e a me vecchio
Sembrano
ancora quelli di ieri,
Perché
ricordo quei giorni e vissi quei fatti
Ed
ebbi vive nel cuore le loro speranze!
Ma
ora negli occhi
M’è
rimasta soltanto la rassegnazione
Di
fronte a coloro che vincono sempre,
E
sconforto m’assale nel giorno
In
cui sulle tombe ormai antiche
Squillano
trombe:
O voi torturati e uccisi non gemete,
O voi torturati e uccisi non gemete,
Sorridete
almeno solo in questo giorno
Per
i semi che avete gettato nel solco
Col
vostro sangue!