domenica 26 aprile 2020


                    VENTICINQUE  APRILE
      SETTANTACINQUESIMO  ANNIVERSARIO

Oggi ricordo quel giorno fiorito
Di bianco, di rosso, di verde
Al sole d’oro nel cielo colmo d’azzurro
Quando la luce degli occhi
Ci si apriva alla speranza,
Come un fiore si apre
Al vento di primavera.

Allora in quel giorno  mi parvero
I partigiani torturati ed uccisi,
Assieme ai vecchi alle donne e ai bambini
Arsi nelle case bruciate,
Sorridere e risorgere
Nella luce azzurra del cielo
In un coro di inni e di mille bandiere.

Ma oggi dentro mi si empie
Il cuore d’amarezza e di lacrime
Al vedere deposte corone d’alloro
Sulle lapidi fredde di marmo, 
Come corone consolatorie
Per gli amari tradimenti verso gli ideali
Di quelli che soffrirono torture
E versarono il sangue per un sogno
D’un mondo più giusto e di pace
Per le nuove generazioni future.   

E se oggi ancora io ascolto
Cantare dai giovani le canzoni
Di resistenza e di lotta d’allora,
Dentro io fremo di sdegno
Per gli antichi palazzi
In cui si tendono tele di ragno
Che avvolgono e serrano
Quella giustizia per cui essi
Versarono sangue e morirono.
  
Tanti anni,e a me vecchio
Sembrano ancora quelli di ieri,
Perché ricordo quei giorni e vissi quei fatti
Ed ebbi vive nel cuore le loro speranze!
Ma ora negli occhi
M’è rimasta soltanto la rassegnazione
Di fronte a coloro che vincono sempre,
E sconforto m’assale nel giorno
In cui sulle tombe ormai antiche
Squillano trombe:
O voi torturati e uccisi non gemete,
Sorridete almeno solo in questo giorno
Per i semi che avete gettato nel solco
Col vostro sangue!