martedì 18 aprile 2017

Pubblico qui questa poesia tratta dalla mia raccolta
“Pagine dissepolte” recentemente autoedita con Youcanprint.

NEL TRENTENNALE  DELLA  LIBERAZIONE

Soffrimmo in quei giorni di sangue,
Col cuore in piena, per desiderio
Di giustizia e libertà,
per dignità dell’uomo.

Era fiamma in quei giorni
Nelle nostre canzoni la speranza,
Che in noi giovani allora erompeva
Dal buio dei secoli,
Quando agli occhi brama era la luce
Dell’avvenire.

Per i morti anche soffrimmo,
Che pagavano il prezzo della fede
Con un sorriso sull’erba cruenta.
Solo essi si salvarono
Con altri pochi dei vivi:
Il tradimento era sulla soglia del giorno
Già dietro al primo chiarore dell’alba!

Ora oltre le cime dei cipressi
Nuvole irridenti ristagnano,
Su cui appare riflesso
Di sotto alla terra
Il ghigno amaro dei morti impiccati.

E noi, che camminiamo stanchi
Dentro un obliquo benessere,
Chiudiamo gli occhi per non vedere
E le orecchie per non sentire,
Colpevoli d’avere
Per solo  un giorno sperato.