LA POESIA
IV
Dell’arte
del poeta il vero dire
Ch’era
solenne ed alto ora è dimesso,
Prosastico
s’è fatto per sfuggire
Il timbro
che di dentro v’è connesso.
Discendere
si vuole e non salire
Per l’ardua
struttura che dà accesso
Al più
elevato esprimere e sentire,
Sicché il
verso si smembra o è soppresso.
Sull’ordine
primeggia la parola
Ora obliqua
ora nitida, sul metro
Il ritmo
che suona e che non vola.
Dal
decadente a scaduto. Se questa
E’ poesia
del tempo, è solo tetro
Il futuro
che a noi si manifesta.
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