sabato 9 aprile 2016

          UN’INIZIATIVA ESEMPLARE DI PIERLUIGI CAMILLI

   Nei nostri paesi e nelle nostre campagne non ci sono più i poeti a braccio, quelli che improvvisavano e cantavano versi ancora nella prima metà del secolo scorso e che coi loro canti allietavano il lavoro nelle fatiche del giorno e i momenti di socializzazione e riposo nelle osterie alla sera. Ormai appartengono al passato.
   Non ci sono più per mille ragioni. Non ci sono per effetto della diffusione della stampa e della radio, dei dischi e della televisione, che hanno imposto l’ascolto di cantautori e di cantanti di canzoni, con il supporto della musica, che mancava del tutto nel canto dei poeti a braccio.
  Soprattutto la scolarizzazione generalizzata nella seconda metà del secolo scorso ha diffuso la tecnica della scrittura, con la conseguente sostituzione della cultura orale, anche in coloro che avevano potuto frequentare le sole scuole elementari. Sicché non sono apparsi più i poeti a braccio, che erano quasi sempre espressione della cultura orale, ma nella classe popolare si sono moltiplicati gli scrittori di poesie; specialmente si sono moltiplicate le poetesse, che prima erano rarissime nel canto a braccio, anzi da noi del tutto assenti.
   Alla diffusione di questi scrittori di poesie, nel paese di Moricone, un piccolo centro agricolo della Sabina Romana, ha posto la sua attenzione davvero meritoria Pierluigi Camilli, un pensionato che gestisce  un suo sito intitolato “IL nuovo Grillo Parlante di Moricone”.
   Camilli vi ha posto attenzione perché è sì un pensionato, ma è anche un poeta dialettale lui stesso e, soprattutto, perché ha una grande sensibilità culturale ed è, quel che più conta, dotato di una spontaneità creativa sorprendente.
   Ed ha preso un’iniziativa molto semplice, ma di grande significato per una pur piccola comunità culturale come quella in cui vive: ha proceduto a raccogliere ed a pubblicare, per ora solo sul suo sito, un florilegio delle opere poetiche dei suoi concittadini, non solo per  farle conoscere ad una comunità più vasta, ma soprattutto per metterle a disposizione  di eventuali studiosi interessati a ricerche culturali, letterarie  o sociologiche.
  Chi ne ha interesse o voglia semplicemente curiosare su questa iniziativa, non ha che da navigare su Internet e cliccare su www.pcamilli.net.
   Chi aprirà quel suo sito, potrà restare sorpreso dall’abbondanza delle prospettive aperte dalla creatività di Pierluigi Camilli, che non riguarda solo le sue poesie scritte in romanesco e in dialetto moriconese, ma anche i suoi interessi che spaziano dalla micologia al dialetto, dal teatro dialettale (ha dato anche vita al gruppo teatrale “U Mascaró) alla revisione letterale della storia  agiografica di Suor Colomba che va pubblicando nel suo sito, e, appunto, alla raccolta antologica delle composizioni poetiche dei suoi compaesani.
   Potrà sembrare strana la concentrazione di una decina di autori di versi in un piccolo paese com’è Moricone. Ma in questa società solo apparentemente tanto comunicativa, non sono poche le persone che sentono il bisogno di esprimere ciò che è nel fondo dell’animo. E qui non voglio accennare  alle poesie di Camilli, di cui mi riservo di parlare in altra occasione, ma voglio accennare  qui solo a qualche autore, Virgilio Antonelli ed Evaristo Lebani,  dei quali voglio riportare qui di seguito due brevi poesie raccolte nel florilegio  del “Grillo”.

Pezzi di carta
1982
Pezzi di carta al vento
di una lettera mai scritta,
parole che non dicono
del dolore di un addio.
         Virgilio Antonelli

Con gli Amici
“da Luna d'Estate”

Tristi,
arrivavamo alla sera,
correndo,
lungo le strade bagnate.
Piangevano gli alberi
e i lampioni
per le gocce di pioggia.
Privi d'amore,
piangevamo anche noi,
ridendo!
                   Evaristo Lebani

   Un’iniziativa come questa della raccolta delle poesie di autori di un singolo paese è davvero originale, ma tanto preziosa che ne andrebbe riconosciuto tutto il giusto merito a Pierluigi Camilli.
   Non solo, essa  andrebbe promossa in ogni località, anche laddove fosse presente una Biblioteca Comunale, il cui compito istituzionale più importante è proprio quello della raccolta, della classificazione e della custodia  della produzione culturale del territorio in cui essa è chiamata ad operare.
   Una iniziativa così ha almeno il valore  di testimonianza dell’attività culturale vissuta da coloro che generalmente non hanno voce, ma che pure contribuiscono con la loro creazione poetica all’arricchimento della sensibilità dell’animo umano e al potenziamento  della sensibilità comunicativa di comunità che sono tradizionalmente marginali nel mondo della cultura.