UN’INIZIATIVA ESEMPLARE DI PIERLUIGI
CAMILLI
Nei nostri paesi e nelle nostre campagne non
ci sono più i poeti a braccio, quelli che improvvisavano e cantavano versi
ancora nella prima metà del secolo scorso e che coi loro canti allietavano il
lavoro nelle fatiche del giorno e i momenti di socializzazione e riposo nelle
osterie alla sera. Ormai appartengono al passato.
Non ci sono più per mille ragioni. Non ci
sono per effetto della diffusione della stampa e della radio, dei dischi e
della televisione, che hanno imposto l’ascolto di cantautori e di cantanti di
canzoni, con il supporto della musica, che mancava del tutto nel canto dei
poeti a braccio.
Soprattutto la scolarizzazione generalizzata
nella seconda metà del secolo scorso ha diffuso la tecnica della scrittura, con
la conseguente sostituzione della cultura orale, anche in coloro che avevano
potuto frequentare le sole scuole elementari. Sicché non sono apparsi più i
poeti a braccio, che erano quasi sempre espressione della cultura orale, ma
nella classe popolare si sono moltiplicati gli scrittori di poesie;
specialmente si sono moltiplicate le poetesse, che prima erano rarissime nel
canto a braccio, anzi da noi del tutto assenti.
Alla diffusione di questi scrittori di
poesie, nel paese di Moricone, un piccolo centro agricolo della Sabina Romana,
ha posto la sua attenzione davvero meritoria Pierluigi Camilli, un pensionato
che gestisce un suo sito intitolato “IL nuovo Grillo Parlante di Moricone”.
Camilli vi ha posto attenzione perché è sì
un pensionato, ma è anche un poeta dialettale lui stesso e, soprattutto, perché
ha una grande sensibilità culturale ed è, quel che più conta, dotato di una
spontaneità creativa sorprendente.
Ed ha preso un’iniziativa molto semplice, ma
di grande significato per una pur piccola comunità culturale come quella in cui
vive: ha proceduto a raccogliere ed a pubblicare, per ora solo sul suo sito, un
florilegio delle opere poetiche dei suoi concittadini, non solo per farle conoscere ad una comunità più vasta, ma
soprattutto per metterle a disposizione
di eventuali studiosi interessati a ricerche culturali, letterarie o sociologiche.
Chi ne ha interesse o voglia semplicemente
curiosare su questa iniziativa, non ha che da navigare su Internet e cliccare
su www.pcamilli.net.
Chi aprirà quel suo sito, potrà restare
sorpreso dall’abbondanza delle prospettive aperte dalla creatività di Pierluigi
Camilli, che non riguarda solo le sue poesie scritte in romanesco e in dialetto
moriconese, ma anche i suoi interessi che spaziano dalla micologia al dialetto,
dal teatro dialettale (ha dato anche vita al gruppo teatrale “U Mascaró) alla
revisione letterale della storia agiografica
di Suor Colomba che va pubblicando nel suo sito, e, appunto, alla raccolta antologica
delle composizioni poetiche dei suoi compaesani.
Potrà sembrare strana la concentrazione di
una decina di autori di versi in un piccolo paese com’è Moricone. Ma in questa
società solo apparentemente tanto comunicativa, non sono poche le persone che
sentono il bisogno di esprimere ciò che è nel fondo dell’animo. E qui non
voglio accennare alle poesie di Camilli,
di cui mi riservo di parlare in altra occasione, ma voglio accennare qui solo a qualche autore, Virgilio Antonelli
ed Evaristo Lebani, dei quali voglio
riportare qui di seguito due brevi poesie raccolte nel florilegio del “Grillo”.
1982
Pezzi di carta al vento
di una lettera mai scritta,
parole che non dicono
del dolore di un addio.
di una lettera mai scritta,
parole che non dicono
del dolore di un addio.
Virgilio Antonelli
Con gli Amici
“da Luna d'Estate”
Tristi,
arrivavamo alla sera,
correndo,
lungo le strade bagnate.
Piangevano gli alberi
e i lampioni
per le gocce di pioggia.
Privi d'amore,
piangevamo anche noi,
ridendo!
arrivavamo alla sera,
correndo,
lungo le strade bagnate.
Piangevano gli alberi
e i lampioni
per le gocce di pioggia.
Privi d'amore,
piangevamo anche noi,
ridendo!
Evaristo Lebani
Un’iniziativa come questa della raccolta
delle poesie di autori di un singolo paese è davvero originale, ma tanto preziosa
che ne andrebbe riconosciuto tutto il giusto merito a Pierluigi Camilli.
Non solo, essa andrebbe promossa in ogni località, anche
laddove fosse presente una Biblioteca Comunale, il cui compito istituzionale
più importante è proprio quello della raccolta, della classificazione e della
custodia della produzione culturale del
territorio in cui essa è chiamata ad operare.
Una iniziativa così ha almeno il valore di testimonianza dell’attività culturale
vissuta da coloro che generalmente non hanno voce, ma che pure contribuiscono con
la loro creazione poetica all’arricchimento della sensibilità dell’animo umano
e al potenziamento della sensibilità
comunicativa di comunità che sono tradizionalmente marginali nel mondo della
cultura.