venerdì 6 aprile 2018


   Riporto qui di seguito una poesia tratta dal
mio  SCORCI edita  con l'editore Vitali.    

                   A  FORMIA 

          Se gli occhi non avessi io aperti
         All’azzurro, là dove piacerebbe
         A me morire per sentirmi vivo
         Ancora nelle linfe delle palme
         Perlacee degli ulivi e nel candore
         Dei ciliegi fioriti allo zefiro,
         O Formia, qui mi sarebbe piaciuto
         Nascere e vivere, in questa equorea
         Tua chiarità, che si distende e approda
         Con le docili onde  alle radici
         Dei tuoi monti, alti per scogli celesti.

         Come un golfo si schiude la mia terra
         E lontana si stende come un mare
         Nell’aereo ondeggiare  di dolcissime
         Colline, che al Tevere sinuoso
         Ed a Roma digradano azzurrine:
         Declivi verdi che per spazi ceruli
         Senso di pace danno e d’infinito.
         Di là memorie di  conchiglie fossili,
Di murmuri lontani  d’onde quiete
         In echi primigeni del mio inconscio
         Forse a te mi sospingono e a richiami
           D’ere remote; e in te mi trovo come
         Maternamente accolto in dolce grembo;
         E in te, risalendo il tempo quale
         Silente corso d’un antico fiume,
         M’abbevero insaziabile di luce.                              
                                                                                   
            O Formia divina, approdo di premevi
         Mitici naviganti, ai quiriti
         D’ozi fecondo e celebre soggiorno!
         A te qui corro ogni anno per le ferie
            Che lo Stato concede e la mia povera
         Tasca permette a raddolcirmi il cuore.
         E qui, su questo golfo, ove paranze
         Sembrano navigar come trireme
         Ai lidi d’un tempo sconfinato,
         Vivo un breve spazio del mio esistere
         Dentro una quieta e provvida natura,
         Che nella sua bellezza ancor dissolve
         Nuove brutture delle cose umane.

         O Formia, se non avessi i miei occhi
         Aperti sulle verdi  mie colline,
         Qui nell’azzurra tua terra di quiete
         Mi sarebbe piaciuto aver la vita
         E respirare il cielo tuo di mare.