mercoledì 29 febbraio 2012

                                 


                                EPIGRAMMA                        

                          Il poeta odierno
                                giace
                             qui morto
                      la sua anima all’inferno
                 è condannata a zoppicar su sillabe
                       del suo verso distorto
                          e quando riposa
                        a starsene in bilico
                         su pessima prosa


lunedì 27 febbraio 2012

                                                  POESIA E FORMA
   La forma è sostanza. Togliere la forma è togliere la sostanza. La poesia è tale perché ha una sua forma; e per avere la sua forma ha bisogno della metrica e del verso, ma opportunamente anche della rima e della strofa.
   Secondo i suoi canoni, essa si è declinata nella nostra tradizione letteraria sin dalle origini come espressione linguistica sostenuta principalmente dal ritmo, da una musicalità che ne rafforza l’efficacia comunicativa. La musicalità genera una risonanza  emotiva e attiva una maggiore ricchezza di sensazioni interiori per la comprensione intellettiva.
    Senza la metrica, senza quel ritmo, senza quella musicalità la poesia diventa prosa, perché perde la sua forma, perde la sostanza: non è più se stessa, è altro, appunto è prosa.
   L’esperienza novecentesca ha voluto concentrare la sua attenzione di volta in volta sui singoli elementi che caratterizzano la poesia: sul lirismo esasperato, sul solo suono della parola anziché sulla musicalità del verso, sulla sola retorica della metafora. La poesia così ha perso la sua integrità espressiva, la sua struttura, la sua forma: bisogna tornare indietro. Si è corsi troppo con l’avanguardia delle innovazioni e si sono perduti i pezzi. Si è distrutto il suo ordine come aveva voluto il futurismo nella sua eccessività. Occorre tornare indietro per raccogliere quei pezzi e ricomporre la struttura della poesia; della poesia stessa come forma, cioè semplicemente come poesia.