martedì 5 febbraio 2019




           Riporto qui di seguito questa  poesia tratta
            dalla mia raccolta SCORCI edita  da
           Vitali Editrice in Sanremo


        LUNGOMARE CABOTO A  GAETA
                                                                          
           Per  Lungomare Caboto deambulo
         Ed a passi ed a pause
         Misuro il mio esistere
         Su trame d’immagini e voci
         D’indizi che a me  intorno
         Non appena s’intravedono
         D’un subito svaniscono:
         L’ala del bianco gabbiano
         Che vira distesa
         A specchio dell’acqua mai quieta,
         La mano d’illuso fanciullo
         Che tremula tira  la docile lenza,
         Una barca che tocca la proda
         Al tonfo leggero del remo.

         E solo per attimi
         In questi segni che neanche turbano
         La trasparenza dell’aria
         Prende senso la vita e si dilata
         Come questo mare che si perde  nella luce
         E sciaborda sulla riva:
         Forse mai nascemmo oltre questi
         Fuggevoli moti d’ombre e di luci,
         Forse da sempre viviamo col cuore in deriva
         Nell’abisso del tempo
         In questa quiete ineguale
         Che un vento sottile
         Aggruma nell’eco di un istante.                         
                  


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