Riporto qui di seguito questa poesia tratta
dalla mia raccolta SCORCI edita da
Vitali Editrice in Sanremo
LUNGOMARE
CABOTO A GAETA
Per
Lungomare Caboto deambulo
Ed a passi ed a pause
Misuro il mio esistere
Su trame d’immagini e voci
D’indizi che a me
intorno
Non appena s’intravedono
D’un subito svaniscono:
L’ala del bianco gabbiano
Che vira distesa
A specchio dell’acqua mai quieta,
La mano d’illuso fanciullo
Che tremula tira la
docile lenza,
Una barca che tocca la proda
Al tonfo leggero del remo.
E solo per attimi
In questi segni che neanche turbano
La trasparenza dell’aria
Prende senso la vita e si dilata
Come questo mare che si perde nella luce
E sciaborda sulla riva:
Forse mai nascemmo oltre questi
Fuggevoli moti d’ombre e di luci,
Forse da sempre viviamo col cuore in deriva
Nell’abisso del tempo
In questa quiete ineguale
Che un vento sottile
Aggruma nell’eco di un istante.
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