pubblico qui la seguente poesia.
PANE
Pane. Pane fresco. Pane
bianco.
Pane fragrante di fuoco e di
sole.
Pane benedetto dal Signore.
Pane profumato di mani
materne,
Che sa d’antico, perenne
lavoro,
Che sa di terra fiorita e
matura,
Che sa d’amore.
Pane
che brilla
Nelle mani callose;
Pane trionfante sul desco del
povero;
Pane spezzato
Con trepido senso d’affetto,
Come meraviglia
Per bianche tovaglie di lino;
Pane d’altri tempi,
D’altri profumi e d’altri
sentimenti.
Pane facile,
Pane semplice,
Pane senza amore, buttato a
cuocere
Con gesto indifferente
Nel forno commerciale.
Pane disprezzato,
Buttato nel secchio dei
rifiuti,
Rifiutato nel benessere
Come senza valore
E antica condizione del
povero,
Con inconscio rancore
Per tempi di lungo soffrire.
Pane scuro pane duro,
Pane quotidiano, desiderato,
Agognato,
Divorato dagli occhi
Di cento e centomila bambini,
Che gridano, gridano
Forte la miseria del mondo,
Che gridano, gridano
Fin dentro le nostre città
opulente
La cattiveria del mondo,
Che butta nei rifiuti
Preziosissimo pane
Con gesto banale e
incosciente!
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